Le Interviste di Nick – Edoardo Gastaldi

Edoardo Gastaldi
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Dopo una pausa, riprendono gli appuntamenti con nuovi artisti artisti emergenti qui su “Le Interviste di Nick“. Dopo aver conosciuto il cantautore Claudio Cirimele, è ancora una volta la Pako Music Records che ci presenta un nuovo artista: il giovane compositore Edoardo Gastaldi.

Classe 1998, inizia a studiare pianoforte nel 2015, presso l’associazione culturale musicale ‘Il Pentagramma’, di Fossò (VE). Negli anni successivi, sempre all’interno della scuola, approfondisce diversi aspetti legati all’ambito, quali solfeggio, teoria musicale, intonazione, ritmica e cenni di armonia. Nel corso degli studi, soprattutto grazie all’ambiente culturale favorevole creatosi, scopre e studia una grande varietà di compositori, da autori del 1600 (e.g. J. S. Bach, G. F. Händel) sino ad artisti contemporanei (e.g. Yann Tiersen, Ludovico Einaudi).
Parallelamente, dal 2016 inizia a sperimentare autonomamente la produzione musicale. Per diversi anni (2016-2020) rimane confinato nel mondo della musica Dance-Elettronica, apportandovi qualche personale influenza, in particolare dal punto di vista dell’importanza del carattere melodico e della presenza costante di strumenti quali pianoforte, chitarra ed archi.
Arriva, nel 2020, ad un primo vero approccio alla composizione musicale, con l’intento di studiare ed iniziare a comporre vere e proprie colonne sonore, così come musica da camera. Il mondo della composizione inizia a suscitargli una suggestione sempre maggiore, anche grazie alla profonda influenza di artisti quali: Johan Söderqvist, Blake Neely, Gustaf Spetz.
Grazie ad una serie di opportunità e proposte ricevute nel corso del 2020 e della prima metà del 2021, inizia a lavorare attivamente ad alcuni progetti con l’intento principale di scrivere e produrre temi musicali per cortometraggi di vario genere ed iniziative letterario-poetiche. Da Luglio con PaKo Music Records.

Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

1) Per prima cosa vorrei saperne di più sulle tue origini. Come hai iniziato a fare musica e sei entrato in questo mondo?

Edoardo Gastaldi: Salve e grazie per questa opportunità. Mi chiamo Edoardo e da circa sette anni ho intrapreso il percorso musicale che mi ha portato dove sono ora. Inizialmente, non avevo un piano e non avevo idea di dove questa passione mi avrebbe condotto. Il mio percorso è caratterizzato da centinaia di vie differenti, strade che tornano indietro ed altre che non finiscono mai. Non c’è stato un particolare momento in cui ho deciso di fare musica, né ci sono stati eventi decisivi. Mi sono avvicinato a questo mondo con naturalezza anni fa e da allora ho sempre portato avanti due aspetti: lo studio della teoria musicale e lo studio di uno strumento (il pianoforte).
Ho avuto molte idee differenti a riguardo di possibili settori musicali in cui esprimere la mia creatività nel lungo tempo. Ad oggi, quella che tra tutte mi sta dando più soddisfazione è la composizione e la produzione di brani strumentali che si ispirano ad i seguenti generi: Musica Classica, Neoclassica, New Age, Compositional Ambient, Post-Rock.

2) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?

Edoardo Gastaldi: Ce ne sono molti. Davvero molti. Alcuni tra i più significativi sono Beethoven e Chopin. Altri artisti che influenzano continuamente il mio progetto, questa volta contemporanei, sono: Nils Frahm, Hammock, Tony Anderson, Gustaf Spetz.

3) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?

Edoardo Gastaldi: Non penso esista una risposta univoca. Identità è un termine interpretabile. Perciò, avere una identità dipende da cosa si intende per identità. Io personalmente ritengo che nella musica, l’identità artistica del compositore, cantante o produttore, sia determinata non tanto dalla sua figura quanto dai messaggi che vuole trasmettere e dalle modalità in cui li trasmette. È l’atto artistico in sé che deve essere così forte da parlare al pubblico dell’artista. Dentro alla musica si possono inserire ed interpretare dettagli, situazioni, ideali, aspirazioni. Nel momento in cui tutto ciò è tale per cui l’artista non necessita di parlare di sé, ma al contrario è la sua musica che parla di lui, forse ciò può essere inteso come il raggiungimento di una sorta di identità. Parlando della mia identità artistica, sinceramente, per ora non la ritengo presente.
Piuttosto, ho un’idea di come potrebbe evolversi, di come potrebbe diventare e solidificarsi. Ciò che so è che vorrei utilizzare la mia musica come strumento di riflessione, di conoscenza, di aiuto o di unione.

4) Parliamo del tuo nuovo singolo “Johann’s Flight”. Cosa puoi dirci su questo brano?

Edoardo Gastaldi: Questo brano nasce un giorno, senza preavviso. È una dedica personale all’eccelso compositore Jóhann Jóhannsson, il quale è venuto a mancare qualche anno fa.
Ho voluto dedicare alla sua persona questo brano, riproponendo la sua modalità di scrittura ed introducendo qualche elemento differente e personale, come l’evoluzione del tessuto melodico del pianoforte nel corso del brano e gli archi, caratterizzati da una forte connotazione sperimentale.
La mia composizione vuol essere una risposta personale e dinamica al brano “Flight From The City”.

Johann's Flight - Edoardo Gastaldi

5) Cosa provi quando fai musica?

Edoardo Gastaldi: Ritengo opportuno distinguere la risposta in due sezioni, fornendo brevi argomentazioni. Nel momento in cui creo musica perché l’ispirazione ha preso possesso di me, lì provo l’infinito. Ed è semplicemente questo che bisognerebbe provare quando si suona, e più in generale quando si crea. Tuttavia, mi ritrovo spesso in situazioni in cui la pressione determinata dalla contaminazione del mondo esterno prende il sopravvento, ed allora il tutto ritorna ad un contesto terreno e consumistico. Ritengo perciò assolutamente fondamentale eliminare l’utilizzo dell’arte al servizio dell’uomo. L’arte in quanto tale deve essere creazione, sincera e trasparente. Senza finalità secondarie, dettate da istinti temporanei, economici o fuorvianti.

6) C’è qualche artista con cui vorresti avere il piacere o l’onore di collaborare?

Edoardo Gastaldi: Tutti gli artisti citati nella domanda 2). Inoltre, alcuni ulteriori artisti contemporanei che ritengo rilevante nominare sono Yann Tiersen, Atli Örvarsson, Uno Helmersson.

7) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?

Edoardo Gastaldi: I miei progetti futuri sono focalizzati su quello che potrei definire una lenta ma continua azione di rivisitazione, correzione e perfezionamento. Mi piacerebbe approfondire studi nell’ambito della teoria musicale, dell’armonia, della composizione. Ciò al fine di avere un quadro conoscitivo più consistente ed appropriato, oltre che per poter padroneggiare più agevolmente le tecniche espressive musicali. Vorrei allo stesso tempo rendere più profonda e dettagliata la mia conoscenza del pianoforte, della lettura su spartito e di tutto ciò che vi è correlato. Infine, andrei ad utilizzare queste conoscenze come fondamenta per creare contenuti più robusti, significativi e di maggior qualità tecnico-espressiva. Detto ciò, ringrazio per lo spazio ed il tempo dedicato a questa intervista. Un saluto, Edoardo.

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