Nuova settimana e nuovo appuntamento su “Le Interviste di Nick” con dei nuovi artisti emergenti. L’ultima volta abbiamo conosciuto il rapper Frankie B, mentre oggi ci spostiamo su una rock band di vecchia data, una formazione da lungo tempo insieme, presentata sempre dall’Editore Massimo Galantucci e dalle Edizioni Musicali Magilla Spettacoli: gli Svytols.
Il gruppo nasce nel 2001, a Crema, e con il tempo crea e plasma il proprio sound, un equilibrio tra rock, punk, ska, reggae, funk e afro. Gli Svytols hanno sempre suonato dal vivo in contesti diversi, piccoli club e grandi palchi, ma sempre con l’intento di divertirsi e far divertire. La band è stata finalista di Arezzo Wave, finalista ad Emergenza Rock, ha suonato al Festival MiTo a Milano, ospiti sul palco di Sanremo (dopo aver partecipato a Sanremo59 “giovani” con il brano “Il Piede”) e trasmessi (tuttora) da radio locali nazionali e web-radio. Nel 2019 gli Svytols partecipano a Sanremo Rock e sono finalisti per la Regione Lombardia al Teatro Ariston di Sanremo. Fino ad oggi hanno prodotto 3 album: “Svytols” del 2009, “Quattroeventitre” del 2017 ed “E-Volution“, uscito quest’anno, edito da Sorridi Music e distribuito dalla Magilla Spettacoli.
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1) Innanzitutto, vorrei sapere qualcosa sui vostri inizi. Come avete cominciato a fare musica e siete diventati la formazione che siete oggi?
Svytols: Ciao, sono Simone Bartucci ed è da quando avevo 10 anni che ho capito di voler fare il chitarrista cantautore; mi è sempre piaciuto scrivere il mio mondo attraverso un foglio e 4 o 5 accordi che stanno bene insieme.
Nel lontano 2001 avevo 19 anni e avevo una gran voglia di avere una band, così dopo vari tentativi andati male sono finito in una vecchia cascina dalle parti di Crema o Lodi attraverso un annuncio e mi sono ritrovato a provare e trovare il giusto sound insieme a Gab (Gabriele Caserini), Jump (Giampietro Altrocchi) e Orzwell (Giorgio Caserini). Loro sì, cavolo, le mie canzoni le capivano e le arrangiavano da paura, mi stavano dietro alla grande, anzi dovevo più stare io dietro a loro 😅. Dal primo giorno, insomma, mi sono sentito subito capito sia come musicista, sia come cantautore; è stato amore a prima vista ❤️! Da li è nato il nostro lungo cammino Svytols; il nostro sound iniziale era un rock, funk, blues, per via delle passate contaminazioni di Gab, Orz e Jump.
2) Da dove viene il nome Svytols?
Svytols: Il nome Svytols ci è venuto così forse in una giornata un po’ fuori dal comune. Forse perché cigolava la porta della cascina della sala prove, forse perché siamo svitati? Nah, forse perché in realtà non c’è un perché? Si!
Ci chiamiamo così da 20 anni come potremmo chiamarci diversamente?!
3) Ci sono artisti che vi hanno influenzato e ispirato?
Svytols: Personalmente ho sempre ammirato tutti i grandi rocker della musica italiana, ma non mi sono mai soffermato su uno, li ho ascoltati proprio tutti e ognuno ha il suo perché, ma io ci metto il mio, senza rubare grandi ispirazioni a nessuno… forse…
4) Quanto pensate che sia importante avere una forte identità musicale e come commentereste la vostra?
Svytols: Avere una forte identità musicale conta molto in una band come noi e nel nostro piccolo siamo sempre stati sul pezzo. Quattro personalità completamente diverse, ma che con la musica diventano un tutt’uno. Il nostro messaggio è da sempre stato quello di fare musica per divertimento e non per compiacimento; trasformare la nostra passione in qualche canzone per trasmettere qualche emozione è da sempre stato il nostro obiettivo, la nostra costanza negli anni ci ha reso più maturi e più sicuri di quello che facciamo.
5) Parliamo del vostro album “E-Volution”. Cosa potete dirci su questo disco?
Svytols: E-volution è il nostro terzo lavoro ed è musicalmente completamente diverso dai precedenti album pubblicati, forse proprio perché nel corso degli anni abbiamo affrontato una vera e propria evoluzione sia discografica ma personale, con queste 10 nuove tracce con sonorità molto più rock sono ritornato a raccontare la nostra voglia di vivere, la forza dell’amore, il coraggio del sapersi rialzare, il nostro solito tram tram quotidiano, per poi parlare anche di tradimenti e di amicizie false, la nascita di un figlio. Insomma, penso che ogni singolo pezzo di quest’album abbia un’anima che voglia raccontarsi: noi Svytols e il mondo che ci circonda siamo in costante evoluzione e abbiamo voluto intitolare così quest’album anche per tale motivo.
6) Cosa provate quando fate musica?
Svytols: Quando la canzone è quella giusta lo sentiamo subito, come una scarica elettrica direttamente nel sistema nervoso, arriva la pelle d’oca e la necessità di registrare quel pezzo che chissà, magari piacerà, magari no, ma cavolo, questa è roba nostra e di nessun’altro! Noi siamo come una squadra di calcio e senza allenamenti non saremmo sicuramente quelli che siamo diventati oggi. Per quanto mi riguarda, fare musica è una dipendenza da cui non potrò mai uscire e vale lo stesso anche per gli altrim che ammiro perché mi hanno sempre supportato anche nei momenti più difficili.
7) C’è qualche artista con il quale vi piacerebbe o vorreste avere l’onore di collaborare?
Svytols: Mi piacerebbe molto collaborare con Vasco Rossi, senza nulla togliere al resto degli artisti italiani, ma l’ho sempre ammirato e ascoltato, mi piace come scrive e come arriva dritto al cuore di chi lo ascolta.
P.S. mi sarebbe piaciuto duettare in passato anche con Rino Gaetano.
8) Quali sono i vostri progetti futuri? E che vette vorreste raggiungere?
Svytols: A breve usciremo con un singolo a sorpresa e si presume anche l’uscita di un EP story tra circa un mese o più. Stiamo già registrando anche un quarto album che uscirà quasi sicuramente nel 2021 e abbiamo molta carne al fuoco per andare avanti a pubblicare. Speriamo ovviamente di poter tornare presto live. Quello che ci manca di più? Il palco!
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