Le Interviste di Nick – Rocco

Rocco

Eccoci a metà settimana con un nuovo appuntamento con “Le Interviste di Nick” ed un nuovo artista emergente. Ieri abbiamo presentano la rock band di lunga data degli Svytols, mentre oggi incontriamo nuovamente un artista solista, sempre grazie al contributo di Massimo Galantucci e delle Edizioni Musicali Magilla Spettacoli: il suo nome è Rocco.

Muove i suoi primi passi nell’età della musica all’età di 3 anni, mettendo le mani sulla sua prima tastiera elettronica. Dopo qualche tempo scopre la sua passione per la chitarra che coltiva con dedizione. In quegli anni ascolta e suona i cantautori italiani, ispirandosi a loro anche per le sue prime composizioni.
Si esibisce in seguito con la sua band Broken Bulb in varie feste locali, proponendo un repertorio di grandi classici del rock.
Chiusa la parentesi del gruppo, intraprende la carriera solista scrivendo i primi brani in stile cantautorale.
In seguito all’incontro con il produttore Marco Gatti, pubblica il 14 agosto 2019 il suo primo singolo “Viva la Vita”, un inno alla gioia di vivere ed un invito ad apprezzare le piccole cose. Il brano ottiene un notevole riscontro. Vince il contest del network D.I.R. diventando la sigla della trasmissione condotta da Giuseppe Cesena “Non è mai troppo presto”. Partecipa al Premio Amnesty International Italia (sezione artisti emergenti) “Voci per la libertà”.
Il 27 settembre esce il suo primo Nufaco, il nuovo supporto digitale che conterrà le canzoni dell’album.
Il 1° ottobre 2019 esce anche la versione in spagnolo intitolata “Viva la Vida” per il pubblico ispanico.
Il 7 dicembre 2019 esce il singolo “Non saprò dire ti amo”, una ballata romantica, introversa e intensa, che mostra come la difficoltà di comunicare i sentimenti spesso possa essere superata in modi semplici e diretti.
Il 13 dicembre il giornalista Carmelo Abbate dedica alla sua storia un post sui suoi profili social. Il 6 marzo 2020 esce il singolo “Un mondo senza parole”, un brano con coloriture più elettroniche dei precedenti, dalle atmosfere oniriche, una riflessione sull’ambivalente valore delle parole nella nostra vita. In seguito al periodo di lockdown, per l’epidemia da SARS-Covid-19, scrive insieme a Francesco Tirelli e con la collaborazione dei follower, durante delle dirette Instagram, il brano “Nankurunaisa – andrà tutto bene”. Il brano racconta il difficile periodo legato alla quarantena, ma contiene soprattutto un messaggio di speranza in un futuro in cui “torneremo a ballare, a cantare e ad abbracciarci”. Il “progetto Nankurunaisa” ha sostenuto inoltre una raccolta fondi per il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, a favore della quale sono donati anche tutti i proventi dell’iniziativa.
Registrato in casa, proprio a causa del blocco del paese, viene pubblicato il 25 marzo su tutte le piattaforme. Ottiene decine di migliaia di visualizzazioni tra Facebook, Instagram e Youtube, e viene trasmesso da Telereggio durante la trasmissione mattutina “Buongiorno Reggio”. Il giornalista Carmelo Abbate, decide di includere la storia di questo progetto nel suo ultimo libro.
Il 26 giugno 2020 esce la nuova hit estiva “La pelle non mente”, un brano estivo, festoso e dalle sonorità EDM e che al tempo stesso affronta temi profondi legati alla visione del mondo dell’artista. Il brano è accompagnato da un video nella forma di un cartoon 2D realizzato in stile South Park.
Il 6 settembre 2020 esce “Il Terzo Like”, una canzone che parla del pericolo in cui versa la libertà di informazione e del ruolo dei social media nella censura del pensiero.

Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

Rocco

1) Vorrei cominciare chiedendoti qualcosa sulle tue origini. Come e quando hai iniziato a fare musica?

Rocco: La musica l’ho sempre avuta dentro. Avevo pochi anni quando ebbi in regalo la mia prima tastiera. Poi arrivò la chitarra. Le prime esperienze in gruppo. La scrittura delle prime canzoni. E solo di recente è partito il mio progetto solista.

2) Come hai scelto il nome Rocco?

Rocco: La storia legata al mio nome è articolata. Per i nove mesi che ho trascorso nella pancia di mia madre mi chiamavano Marco. Poi quando sono nato, per via di una tradizione, mi han dato il nome di mio nonno: Rocco. Ma i miei genitori mi chiamavano Rocky e io stesso mi presentavo come Rocky. Sono cresciuto in Romagna, dove Rocco era un nome inusuale e a me non piaceva.
Il mio vero nome ho iniziato ad usarlo solo molto più avanti. Negli anni ho fatto pace con il mio nome. E non ho trovato nulla di meglio che mi rappresentasse anche artisticamente. Rocco. Nient’altro.

3) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?

Rocco: Sono cresciuto ascoltando moltissima musica dei più disparati generi musicali, ma indubbiamente nel mio percorso di scrittura sono stato molto influenzato dal cantautorato italiano. Fare dei nomi sarebbe riduttivo.

4) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?

Rocco: Per quanto mi riguarda, l’identità è un concetto abbastanza liquido. Si può certo dire che faccio pop cantautorale, ma classificarmi e incasellarmi in modo più netto rischia di essere fuorviante. Ad esempio in alcuni articoli e recensioni ho letto che qualcuno, ascoltando un paio di miei pezzi, mi ha definito addirittura rapper, cosa assolutamente lontana dalla realtà. Sono sempre molto scettico sulle etichette, le ritengo una ipersemplificazione della realtà che non fa bene alla comprensione.

5) Parliamo del tuo singolo “Viva la Vita”. Cosa puoi dirci su questo pezzo?

Rocco: “Viva la Vita” è un pezzo che ho scritto dopo un periodo difficile della mia vita. Mi accorsi che, nonostante la sofferenza, mi basta davvero poco (un abbraccio, una risata, un cinguettio…) per credere nuovamente nella bellezza della vita e per gridare appunto “Viva la Vita” nonostante tutto.
È stato un pezzo che mi ha dato moltissime soddisfazioni. È stato ascoltato da centinaia di migliaia di persone perché è stato trasmesso anche dalle radio della riviera romagnola e mi ha permesso di iniziare la mia carriera solista.

Rocco - Viva la Vita

6) Cosa provi quando fai musica?

Rocco: La musica è un atto spirituale, è cura per l’anima di chi la fa e di chi l’ascolta, è vita, è vibrazione, è energia. Ma credo anche nel valore sociale della musica, nella sua capacità di muovere le coscienze, di sollevare domande, di fare cultura.

7) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?

Rocco: Sarebbe stato un sogno collaborare con De Andrè o Rino Gaetano, ma non è possibile. Quanto ad altri non ho speciali preferenze, sarebbe un onore collaborare con tutti i grandi cantautori italiani.

8) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?

Rocco: Ci sono una serie di canzoni in uscita da qui alla prossima estate. La prossima uscirà a metà Dicembre. Nell’estate 2021 uscirà l’album. Nel frattempo mi piacerebbe partecipare ad alcuni eventi. Inoltre prenderò parte ad una rassegna musicale in aprile e, sempre nella prossima primavera, ci sarà un’altra grande sorpresa.
Quanto alle “vette” sono molto realistico. Vengono pubblicati 15 milioni di canzoni l’anno su Spotify. Io ne pubblico una decina in un anno. Emergere sopra tutti gli altri è quasi un evento miracoloso. Io preferisco divertirmi in quel che faccio ed aumentare il mio pubblico un passo alla volta. Tutto quello che verrà in più lo prenderò a piene mani!

Rocco Logo

Contatti e Link Utili su Rocco

Per finire, un altro brano dallo straordinario successo: “Il Terzo Like“. Clicca qui per il video ufficiale.

Per altre novità a sfondo musicale, segui “Le Interviste di NickInstagram, Facebook, Twitter e sul Sito Ufficiale.

Le Interviste di Nick Logo