Le Interviste di Nick – Pietro Gandetto

Pietro Gandetto
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Terminiamo la settimana con un nuovo appuntamento qui su “Le Interviste di Nick“. Dopo il duo rock dei Longblond, oggi abbiamo a che fare con un nuovo cantautore e al tempo stesso un giurista, che ci allieta con la sua musica: eccoci qui con Pietro Gandetto.

Nato ad Alessandria, si avvicina alla musica sin da piccolo. A soli 6 anni inizia a studiare pianoforte e, successivamente, si dedica al canto. Nel corso degli anni collabora con svariati enti teatrali, esibendosi regolarmente sia in Italia che all’estero. Partecipa a diversi concorsi e manifestazioni nazionali, come il Tour Music Fest, per arrivare al debutto televisivo nel 2018, quando partecipa al Talent Show di Rai 2 “The Voice of Italy”, ottenendo ottimi riscontri da parte di giudici e pubblico. Le sue opere sono il frutto di dedizione, passione e di una continua crescita personale ed artistica che l’ha portato a collaborare con brillanti professionisti della musica italiana. L’anima del suo progetto artistico consiste nella fusione di sonorità e generi musicali differenti, con un linguaggio raffinato, ma al tempo stesso decisamente urban. Nel 2018 pubblica, in qualità di autore, la sua prima raccolta di poesie, “Nuvole sgangherate” (Booksprint Edizioni). Attualmente Pietro vive a Milano, città che l’ha adottato nel 2008 ed in cui esercita, parallelamente alla professione artistica, quella di Avvocato.

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1) Innanzitutto, partiamo coi tuoi inizi. Come e quando hai cominciato a fare musica e sei entrato in questo mondo?

Pietro Gandetto: La passione per la musica è nata con me. In casa si è sempre respirata aria di musica. I miei genitori sono imprenditori alberghieri e mi ricordo che da bambino facevo il “deejay”, scegliendo la musica da mettere come sottofondo nel ristorante. Stavo delle ore a scegliere i brani e sognavo di cantarli. A sei anni ho avuto il primo contatto col palcoscenico con il coro delle voci bianche del mio paese. E sempre a sei anni ho iniziato a studiare pianoforte poi il Conservatorio, etc etc.. A sedici anni dei bellissimi concerti in Svezia con il coro del liceo. A diciotto anni ho iniziato a studiare canto e poi un’esperienza dopo l’altra The Voice nel 2018 e ora sono qua a scrivere i miei pezzi.

2) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?

Pietro Gandetto: Sì dipende dal periodo della vita. Spazio dai grandi americani come Julia Michaels a Franco126. Diciamo che in Italia al momento c’è una certa ripetitività nella musica, che non mi fa impazzire. Mi piace appunto Franco126 perché scrive dei testi che sono delle poesie contemporanee, sono delle scenografia. Il testo è importantissimo. E poi mi piacciono le belle voci, ci sono artisti americani che qui nessuno conosce come Finneas o artisti francesi come Flora Fischbach che hanno una personalità fortissimo e li ascolto in loop sono sempre nelle mie playlist!

3) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?

Pietro Gandetto: È fondamentale avere una forte personalità nella musica. Purtroppo anche qui torno a parlare dell’Italia dove si tende a “imitare” quello che va in quel momento. Invece credo che bisogna assumersi la responsabilità di essere coerenti con il proprio sentire e “rischiare”. La mia identità musicale è frutto dei miei ascolti come credo avvenga per tutti. Il nostro cervello elabora quello che sentiamo e vediamo e poi crea qualcosa di nuovo in base al nostro vissuto. Così scrivo i miei pezzi. Non mi piace definirmi in un modo e nell’altro, ma credo che il mio progetto abbia un’identità propria.

4) Parliamo del tuo nuovo singolo “In un istante”. Cosa puoi dirci su questo brano?

Pietro Gandetto: In un istante è un brano fresco, estivo, che ho scritto durante i mesi in cui non si poteva viaggiare. Il brano che però mi rappresenta meglio fra quelli che ho sin ora pubblicato è Ora sono qua. E’ una ballad introspettiva che racconta emozioni che credo proviamo tutti...

Pietro Gandetto - In un'Istante

5) Cosa provi quando fai musica?

Pietro Gandetto: Quando faccio musica anzitutto mi diverto e credo che questo sia fondamentale. E poi mi sento libero. La musica per me è sempre stata un canale comunicativo come altri, ma ha il potere appunto di farmi divertire e di smuovermi dentro le emozioni. Quando senti una bella canzone che ti spiazza, che dice cose che ti fanno fermare li immobile è una goduria, senti un brivido. E allora quello mi fa venire ancora più voglia di scrivere altri brani, cosa che sto facendo…

6) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?

Pietro Gandetto: Eh beh, mi piacerebbe cantare con Gaga, Julia Michaels, o con Sting, Celine Dion.. Bono degli U2..sarebbe una soddisfazione unica!! In Italia sarò ripetitivo ma cantare con Franco126 o con Ornella Vanoni sarebbe bellissimo.

7) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?

Pietro Gandetto: Anzitutto sto producendo il mio primo album, che uscirà i prossimi mesi. E’ il mio primo album ed è interamente scritto da me, testi e musica!! Quindi sono già soddisfatto di questo. I brani parlano anche di temi che mi stanno molto a cuore come il cambiamento climatico, ovviamente l’amore. L’amore è un tema ricorrente nel cantautorato, per me è più che altro un mezzo per parlare di un certo modo di vivere che si esprime quell’ambito… penso che tutti in questi mesi abbiamo avuto momenti di inquietudine, di incertezze e io parlo anche di questo.

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