Le Interviste di Nick – Gioac

Gioac
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Ultimo appuntamento della settimana con “Le Interviste di Nick“. dopo aver conosciuto il cantautore partenopeo Myky, spostiamoci a Roma con un nuovo e talentuoso rapper emergente, grazie alla Red Owl Records e ad Independent Radio: ecco a voi Gioac.

Pseudonimo di Matteo Gioacchini, nasce a Roma nel 2000 e si avvicina al mondo dell’Arte da bambino, grazie al padre musicista, appassionato di Rock e Pop ed alla madre pittrice. Quando ha soli 8 anni, la sorella maggiore lo porta a scoprire il Rap ed a 16, Gioac inizia a scrivere le sue prime barre, i suoi primi testi. A 17 anni interrompe gli studi e comincia a lavorare, come cameriere e lavapiatti, per guadagnare i primi stipendi, continuando a coltivare la passione per la musica. L’anno successivo, al compimento della maggiore età, Matteo si regala la pubblicazione dei primi due pezzi su Spotify, facenti parte di un mini EP intitolato “SMS/Stato Mentale Sociale/“ e, poco dopo, parte per lʼAustralia. L’esperienza in Oceania gli consente di maturare personalmente ed artisticamente e, tornato in Italia, rilascia su tutte le piattaforme digitali “G Non Ha” e “Vendicami”, due brani che gli danno la possibilità di farsi conoscere dal grande pubblico e di essere notato dagli addetti ai lavori, tra cui la Red Owl Records, sublabel di Visory Records, con edizioni Thaurus, con la quale firma nel 2021 e pubblica “Non so bene”, brano scritto dallo stesso artista durante un periodo di transizione, di scelte giuste e sbagliate; un brano che vuole trasmettere all’ascoltatore l’importanza di seguire il proprio istinto, il proprio cuore, senza rimpianti, ascoltando con rispetto i consigli delle persone che ci circondano, ma decidendo sempre e comunque in base a ciò che sentiamo dentro, anche se un domani potrebbe rivelarsi una decisione sbagliata, perché è meglio sbagliare, cadere per una scelta fatta con il proprio cuore, che ritrovarsi ingabbiati in una decisione, una direzione, un percorso disegnato per noi da qualcun altro. Un artista sensibile e diretto, un ragazzo umile, che porta con sé valori come il senso del dovere e la determinazione, ma che, al tempo stesso, sogna in grande e vede nella musica il suo futuro.

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1) Innanzitutto, qualcosa sulle tue origini. Come e quando hai iniziato a fare musica e sei entrato in questo mondo?

Gioac: Sono nato a Roma e cresciuto nel comune di Fiumicino, precisamente in una piccola frazione del comune che si chiama Vignole, ai tempi in aperta campagna. Ho iniziato a scrivere i miei primi pezzi quando avevo 15/16 anni, sentivo che avrei voluto farlo da prima, ma al tempo stesso tempo ho avuto sin da subito l’esigenza di dire qualcosa nei miei pezzi, ho preferito, quindi, farmi prima uno studio della musica che già abbiamo, una mia cultura personale, per poi andare a ritrovare un mio stile e così ho fatto. A 18 anni ho pubblicato i miei due primi singoli su Spotify “SMS” e “STATO MENTALE SOCIALE”.

2) Come hai scelto il nome Gioac?

Gioac: Quando ho cominciato ad uscire con il mio primo gruppetto di amici, c’erano le ragazze di questo gruppo che spesso mi chiamavano Gioac, dato il mio cognome, per accorciarlo, per fare prima credo… una in particolare… a quel punto ho deciso che se mai avessi fatto musica, mi sarei chiamato così.

3) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?

Gioac: Sicuramente nutro molto rispetto e stimo i “big della scena”; ascolto un po’ di tutto, ma sono un ragazzo della Gen Z e Gemitaiz è sicuramente tra gli artisti italiani che ho iniziato a seguire fin da subito e che mi ha trasmesso qualcosa istantaneamente. Fondamentalmente, però, mi sento ispirato da molte cose, da molti generi, specialmente strumentali, i beat mi ispirano più di ogni artista.

4) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?

Gioac: Penso che sia fondamentale averne una e non perderla mai, soprattutto. Non so se la commenterei; cerco solo di essere me stesso in ogni cosa che faccio.

5) Parliamo del tuo nuovo singolo, “Non so Bene”. Cosa puoi dirci su questo brano?

Gioac: Sicuramente è stato scritto in un momento delicato, avevo da poco conosciuto una bella persona con cui ho condiviso bei momenti, poi è andata come è andata…Ma si sa, ste cose lasciano un po’ le lacune dentro. “Non so bene” affronta tematiche e messaggi seri con una chiave di leggerezza, sia nel beat che nell’impostazione vocale secondo me; non è una traccia studiata a tavolino nè quella per fare un milione di euro, Ci mancherebbe. Semplicemente, è quella che sentivo più di far uscire.

Non so Bene - Gioac

6) Cosa provi quando fai musica?

Gioac: Questa è la domanda da un milione di dollari…E’ impossibile descrivere la gratificazione che provo quando faccio musica, anche quando faccio musica triste…E’ tipo come quando un bambino che ama giocare a calcio chiede al padre di segnarlo alla scuola di calcio e finalmente arriva il giorno in cui quel bambino sta in mezzo al campo e fa l’unica cosa che a quell’età sente di voler fare. Spero di aver fatto capire la sensazione che provo quando entro in cabina ed inizio a registrare!

7) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?

Gioac: Sparo alla luna e ne dico uno americano, Masego.

8) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?

Gioac: Sicuramente non mancheranno le uscite, ho tre dischi pronti nel mio computer che se volessi potrei far uscire tutti insieme, ma non sarà così. O forse si. O forse no, dai! Sinceramente, voglio solo che la mia musica arrivi alle persone, a più persone possibili. Io continuerò a lavorare duro giorno e notte per far si che accada, qui non regala niente nessuno, soprattutto se vieni da Vignole.

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