Le Interviste di Nick – Roberto Michelangelo Giordi

Roberto Michelangelo Giordi
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Secondo appuntamento di questa settimana qui su “Le Interviste di Nick“. Un paio di giorni fa abbiamo avuto il piacere i conoscere il cantautore Andreacarlo, mentre quest’oggi incontreremo un altro cantautore emergente di spessore: lui è Roberto Michelangelo Giordi.

Roberto Michelangelo Giordi è un cantautore e scrittore nato e cresciuto a Napoli, vive attualmente tra Roma, Napoli e Parigi. Laureato in Scienze politiche e Lingue e letterature straniere, si è occupato della tradizione letteraria napoletana e del rapporto tra musica e testo nella canzone antica e in quella d’autore. Nel 1999 si diploma al CET di Mogol e partecipa al tour Voci e Chitarre con Mario Lavezzi e Giuseppe Barbera; nel 2001 vince una borsa di studio al CET sulla musica antica partenopea e collabora con Detto Mariano. Dal 2003 la riscoperta delle radici lo conduce alla creazione di spettacoli teatrali e concerti. Nel 2011 debutta con Con il mio nome, realizzato con Alessandro Hellmann e la collaborazione del Solis String Quartet. Il secondo album Gli amanti di Magritte coniuga la canzone d’autore con sonorità etniche, classiche ed elettroniche; nel 2017 uscirà in Francia nella versione Les amants de Magritte. Nel 2015 Gigi De Rienzo (arrangiatore, bassista e produttore di Pino Daniele, Irene Grandi, Raiz, Teresa De Sio, Eduardo De Crescenzo) produce il terzo album Il Soffio, sul tema del ricordo e della memoria, della ricerca di nuove frontiere dell’anima. Da questo album nascono un tour europeo e una nuova avventura a Parigi. Nel 2019 esce Il sogno di Partenope/Le rêve de Parthénope, prodotto da Piero de Asmundis (già con Ensemble Dissonanzen, Claude Challe, Daniele Sepe, Nino D’Angelo). È un omaggio alla canzone classica partenopea, concepito a Parigi e realizzato a Napoli, con la partecipazione di Daniele Sepe, Brunella Selo, Ciccio Merolla, Pericle Odierna. Grazie all’album Giordi vince la XIII edizione del Premio Botteghe d’autore. È finalista a Musicultura 2019 (con il brano Cronache globali degli anni Zero) e al Premio Tenco 2019 (categoria interpreti con Il sogno di Partenope, nella cinquina dei dischi più belli dell’anno).

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1) Innanzitutto, parliamo delle tue origini. Come e quando hai deciso di fare musica e sei entrato in questo mondo?

Roberto Michelangelo Giordi: L’ho deciso quando tutte le altre cose che mi prefiggevo non mi riuscivano un granché bene. Ho sempre cantato e avuto una spiccata propensione per l’arte. Quando poi cantando e suonando ho cominciato a guadagnare, ho capito finalmente che potevo trasformare la mia passione in lavoro.

2) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?

Roberto Michelangelo Giordi: Tantissimi, e non soltanto i cantautori. Io credo che la fonte di ispirazione per una canzone non sia soltanto la canzone stessa, ma la vita, la letteratura, le storie che ci racconta il cinema e persino le fini discussioni filosofiche. È da tutto ciò che io traggo ispirazione. Poi magari c’è chi si lascia ispirare dalle storie di Instagram riscuotendo vastissimi consensi. A ciascuno il suo approccio, del resto viviamo in una società democratica, chissà!

3) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?

Roberto Michelangelo Giordi: L’identità è qualcosa che io difendo sempre, a prescindere dal discorso estetico. La reputo fondamentale innanzitutto per l’autodeterminazione dell’individuo e poi anche dell’artista, benché rimanga un concetto complesso, essendo essa la risultante di un processo di incontri e contaminazioni di suoni, credenze e attitudini alla vita. Bisogna svelare con grazia la propria identità, così come quando si mostra un gioiello prezioso, con stupore e con cura. Io non saprei come commentare la mia. A volte mi vedo come una piccolissima fiamma che vaga nel buio e che non aspetta altro di trovare un punto di fuga nella luce del giorno per evolversi in una vibrazione di colore più tenue.

4) Parliamo del tuo nuovo album “Aliene Sembianze”. Cosa puoi dirci su questo disco?

Roberto Michelangelo Giordi: È un album di canzoni che vuole raccontare la crisi dell’uomo e del cittadino in Occidente. Ma non è soltanto un album. “Aliene sembianze” è anche un libro di storie di personaggi che vivono un profondo disagio esistenziale, anime in bilico tra la Terra e il Cielo. Ogni canzone è diventata un racconto. Avevo voglia di definire meglio i profili dei protagonisti che avevo in testa inoltrandomi così nei territori della scrittura. Consideratelo pure un esperimento, un esercizio di stile. Ogni canzone e racconto ha dunque il suo protagonista con il suo nome proprio di persona.

Aliene Sembianze - Roberto Michelangelo Giordi

5) La tua musica è cambiata nel corso del tempo? E se si, come?

Roberto Michelangelo Giordi: Sì è un po’ cambiata, ma sono rimasto fedele al mio sentire adolescenziale, quello non è affatto mutato. Forse sono diventato un maledetto perfezionista ai limiti dell’ossessivo. Forse è un difetto, questo non lo so, o meglio, non l’ho ancora capito, a dire il vero.

6) Cosa provi quando fai musica?

Roberto Michelangelo Giordi: Provo una sensazione di leggerezza. Quando canto e scrivo mi sento al sicuro, mi sento un alieno, un alieno buono.

7) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?

Roberto Michelangelo Giordi: Bella domanda! Sicuramente mi piace collaborare con chiunque viva con gioia l’incontro con le note e con la creazione. Se parli di artisti famosi invece mi risulta difficile darti una risposta. Oggi la scena popolare, soprattutto in Italia, mi interessa poco e io mi sono ritirato nel mio eremo rifuggendo le mode. Se Joni Mitchel però canta ancora e vuole duettare con me accetterei volentieri il suo invito e salire persino su un aereo per raggiungerla. Mi andrebbe bene anche essere diretto da Jordi Savall, lui non dimora troppo lontano da qui ed è ancora molto attivo. Come vedi non mi accontento di poco.

8) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?

Roberto Michelangelo Giordi: La prima cosa che mi auguro è la pace, la seconda il ripristino della ragione e di una sana democrazia, la terza vendere tanti dischi e libri. Quali vette vorrei raggiungere? Quelle delle classifiche, ovviamente!

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