Le Interviste di Nick – Max De Lorenzis

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Nuovo appuntamento, dopo una lunga pausa, con “Le Interviste di Nick“. Dopo quasi 6 mesi di interruzione delle interviste, con l’ultimo incontro fatto con la band dei My Tin Apple, riprendiamo questa rubrica ospitando un giovane e talentuoso artista solista: stiamo parlando del cantautore Max De Lorenzis.

Max è un cantante indipendente di origine pugliese. Nato a Brindisi il 23 Maggio 1995, ha iniziato all’età di 12 anni a cantare presso alcuni pub della sua città facendosi subito conoscere per le sue doti vocali e presenza scenica. Nel 2020 pubblica, durante il periodo pieno della pandemia, come cantante indipendente, il suo primo brano “River in the Sky” su tutte le piattaforme streaming. Un brano dove canta sulle note di una dolce tastiera elettronica la sua solitudine e i modi in cui affronta questa situazione, immaginando qualcuno che vada da lui per proteggerlo. In meno di un anno la canzone ha oltrepassato 100.000 ascolti su Spotify. Lo stesso è stato per il brano successivo Something Beautiful che ha eguagliato il record precedente ma è con il terzo singolo, “Whole Lot Of Love“, brano elettronico che accarezza le sonorità dei Daft Punk, che riesce ad oltrepassare i precedenti raggiungendo 200.000 ascolti su Spotify, diventando il primo cantante pugliese indipendente ad aver raggiunto con tre brani stranieri questo risultato. Nonostante i piccoli traguardi raggiunti, Max De Lorenzis, non si esibiva dal vivo da cinque anni ma quest’anno è tornato a sorpresa nella sua città natale, Brindisi, con uno spettacolo durato circa 45 minuti. Un vero e proprio show, curato nei minimi dettagli dove non mancava l’intrattenimento, il contatto con il pubblico, l’ironia ma anche momenti riflessivi come solo lui sa fare. Lo show è stato un vero e proprio successo e ciononostante ha continuato a lavorare sodo come scrittore per altri artisti indipendenti e al suo nuovo album che molto probabilmente verrà pubblicato quest’anno.

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Max de Lorenzis

1) Come sono stati i tuoi inizi nel mondo della musica?

Max: Ho sempre avuto una forte speranza perché sapevo di non venire da un ambiente privilegiato. Ho quindi sperimentato come ci si poteva sentire dall’altra parte raggiungendo degli obiettivi con le proprie forze. Per i miei nipoti, ad esempio, sono diventato qualcuno di cui ci si può ispirare ma conosco entrambe le facce del pubblico.

2) Ci sono artisti nel particolare che ti hanno influenzato o ispirato nel creare la tua identità artistica?

Max: Assolutamente si. Anna Oxa non c’è ombra di dubbio, la sua vocalità e il suo essere in continua evoluzione mi ha aiutato tantissimo sia come individuo che come performer. Un’altra è Nelly Furtado. La sua versatilità col tempo mi ha fatto sempre stare coi piedi per terra e comprendere che il vero successo non sono le vendite o i numeri di ascolti ma è il metterci amore e passione in quello che fai e trasferirlo al pubblico.

3) Come ti attieni ai tuoi valori fondamentali?

Max: Molti dei miei valori fondamentali non mi hanno mai abbandonato. Molte delle lezioni che ho imparato nei primi anni di vita non le ho mai dimenticate. Li porto con me per tutta la vita.

4) Se avessi l’opportunità di essere un animale, che tipo di animale saresti?

Max: Se fossi un animale sarei una Pantera perché ama ruggire ma al tempo stesso è molto silenziosa. È così abile a confondersi e a mimetizzarsi nell’oscurità che è conosciuto con il soprannome di “fantasma della giungla”.

5) Nella vita ci sono i successi e le sconfitte. Quali sono i tuoi successi e le tue sconfitte e che cosa hai imparato?

Max: Diciamo che se uno crede che esiste la sconfitta , dalla sconfitta ho potuto comprendere e vedere delle dure realtà che mi sono poi servite nel corso della mia vita. Per quanto riguarda il successo, forse per me, è aver compreso attraverso queste sconfitte qualcosa che per me era importante, qualcosa che non avrei potuto apprendere se non ci fossero state. Quindi il successo è forse proprio questo. Essere qui con te e trasferirti ciò. Comprendere!

6) Che tipo di ruolo vorresti rappresentare per i giovani?

Max: Un uomo forte. Questa è la cosa più potente che potrei essere. E vorrei che, se qualcuno avesse un sogno, vedesse me e dicesse: lui c’è l’ha fatta, posso farcela anche io.

7) Se dovessi dare una considerazione di te, come ti reputeresti?

Max: Sono un lottatore, quando voglio qualcosa lotto per ottenerla perché ci sono passato e sono abituato a lottare. Quando la ottengo mi impegno ancora di più per non perderla. Non è una soap opera. È la mia vita.

8) Come è stato ritornare sul palco dopo 5 anni e quali sono state le difficoltà fisiche che hai dovuto affrontare?

Max: Non crederesti mai a quanto supporto ho ricevuto dalla gente…. è travolgente…e…mi rende forte. Sai, è come se fosse potuto accadere solo ora. Quando mi hanno chiamato mi sono chiesto: “Sei sicuro?”. La sfida fisica è stata sicuramente immensa, per molte ragioni, ovviamente. Non lo facevo da un po’! In primis, cantare davanti a una folla per 45 minuti. È stato uno spettacolo pieno di impegni e il corpo ne ha risentito. Voglio dire… sono molto lontano da dove sono partito, giusto? È stato un lungo viaggio ed è stato bellissimo quello che ho fatto, e non avrei mai immaginato di arrivare fin qui. Quindi è stata una celebrazione di questo. Sono stato entusiasta di farlo.

9) Quanto pensi sia importante avere una forte identità musicale e come definiresti la tua?

Max: È molto importante avere una propria identità e soprattutto una propria timbrica vocale. Ti puoi ispirare ad altri artisti osservandoli e trarre gli aspetti positivi per la tua creatività ma mai imitarli. Anche perché i fenomeni hanno una scadenza molto breve. Si riconoscono subito. La cosa fondamentale è essere se stessi. Poi il resto suonerà da sé. La gente capisce subito quando quell’artista ha quel valore aggiunto in più rispetto a un altro anche quando mantieni un profilo basso e non sbatti a quattro venti chi sei.

10) Come gestisci l’equilibrio tra lavoro e vita privata?

Max: L’equilibrio è quasi impossibile perché, da qualunque punto di vista lo si guardi, il lavoro è sempre qualcosa che ti priva del tempo con le persone più care. Questa è la situazione attuale. Quando si decide a cosa dire di sì, deve valerne davvero la pena.

11) Quale è la cosa più importante che hai imparato per avere successo?

Max: Successo è un parolone. Direi piccoli traguardi… Quello che ho imparato è rimanere umili. Rimanere umili perché altrimenti questo settore ti cambierà in un modo o nell’altro. E, sapete, la mia umiltà deriva dalla mia infanzia, cresciuta nella semplicità con la mia famiglia. Spesso temo il piedistallo su cui la gente potrebbe metterti perché rischierebbe inconsciamente di pompare l’artista in questione. Io voglio sempre sentire i piedi per terra. Questo mi fa sentire al sicuro.

12) Dove ti stai dirigendo musicalmente?

Max: Musicalmente, mi sento aperto. Mi sento aperto a esplorare, scoprire, creare cose nuove, diverse, fuori dal comune, strane, che potrebbero non avere senso. Voglio solo suonare e divertirmi con la musica.

13) C’è qualche artista con il quale ti piacerebbe collaborare?

Max: Mi piacerebbe molto lavorare con William Orbit che ha prodotto uno dei miei album preferiti di Madonna, Ray Of Light, Danja e Bomba Estéreo. Tre artisti con colori differenti ma con una caratteristica comune: la creatività!

14) Non pubblichi nuova musica da un po’ e so che sei in procinto di pubblicare il tuo nuovo album. Parlaci un po’ di questo progetto e che cosa ci dobbiamo aspettare?

Max: Posso dire di esserne orgoglioso e posso dire che ci sono state anche un paio di false partenze perché tra il lavoro e altre occasioni che dovevo cogliere assolutamente per chiudere dei cerchi importanti della mia vita ho preferito abbassare il volume. Non è facile gestire tutto in maniera indipendente ma adesso mi sento come se fossi più vicino ad esso. Ultimamente, mi chiedevo se volessi tornare indietro e registrare ancora un po’, Ho considerato se voglio o meno rinfrescare e ravvivare un po’. Sono stato ispirato a scrivere e a comporre per altri artisti e questo mi ha dato lo stimolo esatto per potermi rimettere in gioco… Quando sarà il momento farò la mia prossima mossa. Sono sempre stato misterioso nel rilevare quello che sto preparando ma la mia prossima mossa sarà buona. Questa è la partita di scacchi più lunga che io abbia mai giocato.

15) Il 23 Maggio compirai 28 anni, che messaggio vuoi trasferire a tutti quanti noi?

Max: Sono completamente consapevole di avere un’enorme responsabilità dalle persone da cui ho ricevuto supporto e da chi mi guarda e segue ciò che faccio quindi ho deciso di prendere questa responsabilità molto seriamente ma ho pensato a questo innumerevoli volte e spero solo che qualunque cosa io stia facendo e ovunque sia riesco a fare qualcosa di buono in modo che si possano ispirare a me. E se invece facessi degli errori, cosa che sono sicuro di fare insieme alle scelte sbagliate, spero che almeno possano imparare a non ripeterli perché nessuno fa scelte giuste per sempre.

Max de Lorenzis

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