Le Interviste di Nick – Francesco Tirelli

Francesco Tirelli band

Nuova intervista nella rubrica artisti emergenti de “Le Interviste di Nick“. Nell’ultimo appuntamento abbiamo incontrato il giovane artista XSOLO e abbiamo a lungo parlato di lui e del suo percorso. Oggi invece abbiamo un incontro speciale grazie all’Editore Massimo Galantucci e alle Edizioni Musicali Magilla Spettacoli, perchè si tratta di un’artista e di una band al tempo stesso: lui, anzi loro sono i Francesco Tirelli.

FRANCESCO nasce a Reggio Emilia il 16 Marzo del 1985, 23 giorni dopo ALANBELLI, nato il 21 febbraio dello stesso anno, nello stesso ospedale. Tre anni dopo si sono incontrati alla scuola materna, diventando subito inseparabili. I loro primi approcci con la musica avvengono alle elementari con le prime lezioni di chitarra in un corso pomeridiano presso la scuola.
Al liceo viene il progetto della prima band (i Sex on the Beach) che ha suonato in qualche festa locale.
Nel frattempo Alan inizia a suonare il basso e Francesco a cantare. Solo nel 2010, a 25 anni, mentre continuavano le loro vite universitarie, Francesco laureandosi in legge, Alan in biotecnologia, arriva la scelta di pubblicare il primo album, trasformando in musica alcune delle poesie che Francesco scriveva da bambino.
È così uscito COME L’ACQUA: un album con canzoni scritte tra liceo e università, conosciuto dai fan soprattutto per TI DEDICO UN SOGNO, canzone scritta da Francesco per sua cugina e che ancora oggi è uno dei pezzi più ascoltati. Per fare un album, però, serviva dare un nome alla band. Le idee erano tante, ma nessuna
convinceva del tutto. Così Alan ha proposto quella più semplice: “le canzoni le scrivi tu, chiamiamoci FRANCESCO TIRELLI”.
Nel 2015 la più grande rivoluzione della formazione, dopo l’abbandono del batterista e del chitarrista della prima ora, con l’ingresso di STEFANO GERMINI alla chitarra. Stefano, di pochi mesi più giovane e amico da anni di Francesco e Alan è stata la scelta più ovvia e più semplice. Oltre ad aver migliorato enormemente il livello della band, diventandone parte integrante ed imprescindibile, Stefano ha anche avuto il merito e l’intuizione di aggiungere al gruppo DANILO BEZZI alla batteria. Con questo gruppo è stato pubblicato IL DIARIO, il secondo album. Il disco, che contiene tra le altre IL PONTE SULLA LUNA, LONDRA e VA COSÌ ha avuto una visibilità maggiore del primo, finendo anche in mano a MARCO GATTI che ha contribuito enormemente alla crescita artistica della band. Infatti grazie all’arrangiamento di Marco sono stati pubblicati, negli anni successivi altri due album.
L’UNIVERSO DENTRO, uscito nel 2016, dal quale sono stati estratti i singoli L’UOMO DEL TEMPO, TRA LHASA E BUENOS AIRES, POLVERE e SOLO UNA CANZONE. Poi RADIO LONDRA, del 2018, contente tra le altre ATTIMI e OGNI GIORNO. Nel 2019 si è aggiunto CLAUDIO BENASSI, un altro amico d’infanzia, come seconda chitarra, e HASHTAG, il primo singolo che ha anticipato il quinto LP, è stato il più grande successo della band, come dimostrano i numeri su Spotify e Youtube. Durante la quarantena la band, a distanza, ha scritto, registrato e pubblicato, a scopi benefici, un mini-album di tre sole tracce, chiamato FASE 3. IL DECALOGO, secondo singolo del nuovo album, esce in questo momento così complicato e diviso tra la voglia di continuare a crescere e l’incertezza per il futuro.

Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

Francesco Tirelli

1) Vorrei cominciare chiedendoti qualcosa sulle tue origini. Come hai iniziato a fare musica?

Francesco Tirelli: Ho iniziato a studiare pianoforte a 4 anni, chitarra poco dopo, alle elementari. Canto l’ho iniziato a studiare successivamente, quando assieme ad Alan abbiamo fondato quei primi progetti embrionali che sono poi diventati, nel 2010, i Francesco Tirelli.

2) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?

Francesco Tirelli: Già dal nome non posso non citare band come i Bon Jovi o i Van Halen, che come e prima di noi, hanno scelto di dare alla band il nome del loro cantante. Ma il mondo del rock, in ogni sua forma, è per noi tutto fonte di ispirazione: Queen, Rolling Stones, Beatles, Ramones, Nirvana, gun’s and roses, Aerosmith, Clash, Genesis, Who, U2, Sex Pistols.. vado avanti o mi fermo?

3) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?

Francesco Tirelli: E’ importante, ma non deve diventare un’ossessione. Amare le band del passato e avere delle linee guida non deve trasformarsi in una spasmodica imitazione di una musica passata, senza aprirsi al futuro. Per me la musica è come un albero. Le radici devono essere ben piantante nella propria identità musicale rock, ma i rami devono saper cogliere il vento musicale del momento.

4) Parliamo del tuo singolo “La tua Canzone”. Cosa puoi dirci su questo brano?

Francesco Tirelli: È una canzone particolare, sicuramente diversa dai primi tre singoli di questo disco. Pur non essendo un pezzo aggressivo, ha delle caratteristiche uniche, perché l’ho scritto per mia figlia. Già questo fa capire che è un pezzo quasi privato, condiviso col mondo quasi per sbaglio. Però mi piace pensare che gli ascoltatori possano dedicarlo ai loro figli o sentire come se fossero stati i loro genitori a scriverla per loro.

5) La tua musica e cambiata nel corso del tempo? E se si, come?

Francesco Tirelli: Certamente sì. Come ti dicevo abbiamo cercato di evolverci studiando altri stili musicali. Non chiudiamo a nessuna musica e così negli ultimi tempi abbiamo aggiunto ai nuovi brani vari sintetizzatori, cercando suoni più elettronici sia negli archi che nelle percussioni. Poi, in generale, ogni canzone ha la sua storia e si evolve in base al momento e al senso che vogliamo darci.

6) Cosa provi quando fai musica?

Francesco Tirelli: Domanda difficile. Quando la canzone nasce sono da solo. E in quel momento di solito provo le emozioni che rispecchio nella canzone, che possono essere amore, gioia, tristezza o rabbia. Appena finita di solito ho comunque emozioni positive, perché la mia musica, a prescindere dal testo, mi piace. Quando la lavoriamo col gruppo siamo molto concentrati e di solito la cura dei dettagli richiede molta attenzione e le emozioni devono passare per forza in secondo piano. La stessa cosa vale per la fase di incisone in studio. Solo nel momento di incisione della traccia vocale cerco di unire la concentrazione necessaria alla parte tecnica alle emozioni, che lasciano nella traccia l’enfasi necessaria.

7) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?

Francesco Tirelli: A parte i grandi del passato che ho nominato prima (ho dimenticato Bob Dylan, uno dei mei preferiti di sempre), ultimamente sto ascoltando molto i Pinguini Tattici Nucleari e con Riccardo mi piacerebbe collaborare. Poi da reggiano non posso non nominare Ligabue.

8) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?

Francesco Tirelli: Beh, continuare a fare musica. Dopo 10 anni gli obbiettivi passano un po’ in secondo piano. Lo scopo sarebbe sempre quello di trasformare la passione in lavoro, per dedicarle 24 ore al giorno. Però la strada per chi non accetta scorciatoie è difficile quindi, un passo alla volta, si continua a camminare.

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Concludiamo col brano di maggior successo della band: “HASHTAG“. Clicca qui per il video ufficiale.

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