Le Interviste di Nick – Dani White

Dani White
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Ultimo appuntamento della settimana qui su “Le Interviste di Nick“. Dopo aver chiuso Gennaio col cantautore Daniele Coletta, è la volta di aprire Febbraio con un nuovo artista di spesso e anche questa volta ci viene in soccorso la Red & Blue che ci propone il cantautore Dani White.

Manuel Danieli in arte “Dani White” è cresciuto nella periferia di Milano.  Circa 15 anni fa comincia il suo percorso artistico approcciandosi a sonorità  tipiche del  genere Rap/HipHop. Grazie alla collaborazione con un amico inizia a pubblicare i primi singoli su YouTube delineando il proprio stile canoro. Intraprende una breve esperienza a “Sanremo Band (ed. 2015)” con la sua band, e viene accettato come concorrente a “The Voice Of Italy (ed. 2016)”, strada che non ha poi percorso. Alcuni dissapori con il produttore lo portano ad abbandonare le case discografiche e avviare una produzione indipendente avvalendosi ancora oggi della collaborazione di The Ross. Partecipa poi a “Sanremo Giovani (ed. 2019)” arrivando tra i 100 finalisti . Nella sua attività di cantante nella zona di Milano e Como ha, inoltre, avuto l’opportunità di aprire concerti di artisti molto noti nella scena Rap italiana (tra cui Fedez, Danti, Vacca, Tedua e molti altri), e maturare il suo sound che adesso è contraddistinto da un mix tra Punk/HipHop/Urban. Artista molto attivo sui social network, sul suo canale YouTube pubblica  in ottobre 2021 una cover di The Kid Laroi feat. Justin BieberStay”  che raggiunge le 156.000 visualizzazioni.  Inizia il 2022 con il nuovo singolo “Chimera” dall’8 gennaio in digitale e dal 14 gennaio in radio.

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1) Per iniziare, qualcosa sulle tue origini artistica. Come e quando hai iniziato a fare musica e sei entrato in questo mondo?

Dani White: Ho iniziato più o meno 10-15 anni fa. Il primo approccio è stato il genere rap, con il quale è stato il più facile per inserirsi nel mondo della musica e per la scrittura dei primi brani. Ho sempre voluto inserire melodie e sonorità che mi rappresentassero sin dai subito, sin dai primi pezzi fatti e registrati. E’ successo tutto un po’ per caso, come se fosse scritto nella mia vita che dovessi fare musica, insieme ad un mio amico produttore e cantando le mie canzoni un po’ di più. Al tempo, dalla cerchia di rapper underground non ero ben visto. Ero qualcosa che non era rap ed era criticabile da quell’ambito. Ovviamente, da li ho sempre più sviluppato la mia tecnica, le mie melodie, i miei brani, cercando di trasmettere all’ascoltatore le emozioni che provo io stesso, colpendolo alla pancia. Ho iniziato poi a fare i miei primi live nelle zone di Milano e Como ed è sempre diventata un’esigenza man mano più forte. Scrivevo canzoni per sfogare situazioni di vita, era terapeutico e per me era la cosa principale. Da li sono arrivati i concerti più grossi con artisti di grande calibro ed è arrivata poi la prima proposta di contratto discografico. Ero molto giovane e ho accettato, anche se, guardando indietro col senno di poi, ci avrei pensato due volte. E’ stato un bel percorso, che mi ha portato anche ad entrare in una band. Siamo stati selezionati per “The Voice” e quando siamo arrivati alle selezioni, separati tra di noi, mi sono tirato indietro perché sentivo che non era la mia strada. All’uscita del nostro chitarrista dal programma il gruppo si è poi sfaldato. Si è aperta così la mia strada da solista, dove ho scritto un brano molto sofferto di una mia storia d’amore. Le major discografiche erano interessate a proporlo ad altri artisti famosi, ma io ero contrario e decisero di portarmi a “Sanremo Giovani”. Alla fine rimasi senza andare da nessuna parte. Mi dissi “cosa voglio fare?” Era ora di tirare fuori le palle e crearsi una realtà indipendente che mi rifletta interamente. Da allora mi sono creato il mio team lavorativo indipendente, composto The Ross (Produttore), Davide Morelli (Art Director), Paolo Bianconi (Regista) e Fabriloren (Stylist) e da allora siamo riusciti a portarci a casa un po’ di risultati, tra i quali anche le finali di Sanremo e tutt’ora sto continuando a produrre e comporre brani, confermando il mio team lavorativo e la mia identità.

2) Come hai scelto il nome Dani White?

Dani White: Il mio nome nasce da una mia idea sempre molto riflessiva. Quando ho voluto affermarmi come artista, volevo che qualcosa mi rispecchiasse al 100%: Siccome il mio nome è Manuel Danieli, volevo portare parte delle mie origini con Dani di Danieli, al quale ho affiancato White, bianco in inglese, che è simbolo di purezza. La gente mi conosce sotto questo nome, ma anche più semplicemente sotto il nome Dani.

3) C’è qualche artista che ti ha influenzato o ispirato?

Dani White: In realtà, anche se ho sempre ascoltato tanta musica, non ho mai voluto farmi influenzare dalle mode del momento o dagli artisti in uscita, sia americani che italiani, quindi non ho mai avuto un idolo che potesse darmi spunto per creare le mie canzoni, ma mi sono sempre basato sulle sensazioni del mio vissuto per portare originalità nella mia musica. Preferisco rimanere non contaminato dalla musica altrui per portare quanta più originalità possibile nella mia musica. Ovviamente nelle mie canzoni si sente quell’impronta rap, pop o punk che fanno parte di me e del mio percorso.

4) Quanto pensi sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?

Dani White: Al giorno d’oggi è molto importante avere una figura concreta nel panorama musicale, perché l’immagine ha preso una forte posizione nell’attrattiva di un’artista. Un immagine conta tanto e a me piace essere super curato e nel mio personaggio artistico; mi piace dare un’impronta super riconoscibile, ma non bisogna nemmeno sovrastare quello che si vuole comunicare nei testi e e con la musica. Questa deve essere il primo imprinting e solo dopo viene l’immagine che aiuta a concretizzare di più il tutto e aiuta a rendere più riconoscibile l’artista.

5) Parliamo del tuo nuovo singolo “Chimera”. Cosa puoi dirci su questo brano?

Dani White: Il progetto è nato da un’idea mia e del mio produttore The Ross. Quel giorno eravamo in studio e sentivo l’esigenza di esprimere qualcosa ma non sapevo cosa servisse par farlo. Il mio produttore mi dice di andare al microfono, mi suona il piano e da me escono delle parole come per magia. I miei brani non sono mai studiati a tavolino. Ricordo che mi escono le prime parole e melodie. Le registriamo, le sistemiamo al meglio e abbiamo fatto così la prima parte del brano in una giornata, la parte diciamo più pop con suoni elettronici. Il giorno dopo, il produttore mi suggerisce qualcosa di più aggressivo per la seconda parte e stesso li finiamo questo brano, con la folle idea di unire la parte pop a quella punk e aggressiva. Le due parti erano totalmente diverse, soprattutto di ritmica e velocità. E’ stato davvero complicato incastrarle, ma alla fine The Ross è riuscite a farle matchare e a farla uscire dallo schema classico delle canzoni, dove non si percepisce il cambio ritmico tra le due parti e sembra esserne uno solo. Il brano nasce dall’esigenza di esprimere cose vissute durante il mio percorso artistico e di mettere un punto ad una certa fase del mio percorso artistico. Da li abbiamo studiato il video per il brano col regista Paolo Biancone. Proprio per esigenza di comunicare una certa immagine, abbiamo messo nel videoclip il riferimento dello specchio, dove parlo con me stesso, e il dialogo con la ragazza che rimanda al rapporto spaccacuore che ho vissuto. Alla fine riesco a prendere in mano il mio cuore e la mia vita per aprire un nuovo capitolo, che sarà quello decisivo.

Chimera - Dani White

6) Cosa provi quando nel fare musica?

Dani White: Come ho detto all’inizio io trovo una via di fuga nella musica, un’esigenza nel farla, perché, mi fa stare bene e trovo un modo per comunicare le emozioni che provo attraverso i brani al pubblico. Cerco sempre di far rispecchiare gli altri in me, parlando dei fatti che mi sono accaduti, con la consapevolezza che anche altri avranno vissuto delle esperienze o provato delle emozioni simili e spero che queste possano fungere da esempio per risolvere i loro problemi.

7) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe collaborare?

Dani White: Domanda super difficile, perché diciamo che al giorno d’oggi non sto pensando ad una collaborazione in particolare, ma avendoci avuto a che fare direttamente anche tramite la nostra equipe, mi piacerebbe comunque collaborare con degli artisti che possano essere affini con quello che faccio io, tipo artisti che sono più sul filone pop, pop-punk. Questa chiusura di un capitolo che viene segnato con Chimera, apre le porte ad un genere nuovo. Mi piacerebbe senz’altro però fare qualcosa con artisti come Achille Lauro, Blanco e Irama, ma ti dico soprattutto Fedez, perchè penso che abbiamo tante cose in comune riguardo il percorso, come l’essere partito d indipendente, i video girati da solo, la sua attitudine e il fatto di viaggiare sulla stessa lunghezza vibrazionale di pensiero. Penso che potremmo dare veramente tanto se facessimo un singolo insieme.

8) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?

Dani White: A questo nuovo capitolo di me che non sono mai riuscito a tirare fuori per questioni di possibilità. Sarà un progetto di 7 singoli, pronti ormai da quasi un anno. Uscirà un singolo al mese su Spotify, su tutti gli store e con videoclip su Youtube. Saranno tutti progetti pop-punk-urban. L’obbiettivo che mi voglio prefissare da qui ad un anno è fare il mio primo disco d’oro e arrivare a piazzarmi a livello definitivo nel panorama musicale come artista di grande spessore dalle major e dal pubblico.

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