Le Interviste di Nick – Dennis Vertucci

Dennis Vertucci - La mia Logica
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Primo appuntamento di questa ultima settimana di Giugno qui sulla rubrica emergenti di “Le Interviste di Nick“. Per dare il via a questo ultimo periodo che ci separa da un torrido Luglio, facciamoci accompagnare oggi da una simpatica e nuova conoscenza che andremo approfondire nel dettaglio: il cantautore Dennis Vertucci.

Nato nel 1985, si interessa alla musica sin dalla tenera età, coltivando tale passione rigorosamente da autodidatta, insieme ad una spiccata vena comica che lo contraddistingue.
Nel 1994, partecipa ad un karaoke in una piazza di Udine contro le sue intenzioni, ma nessuno voleva esibirsi e il presentatore ha preso dalla folla un bambino che canticchiava spensierato. Questo avrebbe dovuto causare dei traumi al bambino di 9 anni tenendolo lontano dai microfoni ma ciò si è rivelato un tentativo fallito.
Nel 1995, a San Marino, in piene vacanze pasquali, stava canticchiando “Sei tu” di Syria. Dennis lo ricorda perché esistono delle testimonianze audio-video tratte dal filmato amatoriale della gita fuori porta. Nello stesso anno, durante un soggiorno estivo in una colonia per bambini a Lignano Sabbiadoro ha costretto l’intera camerata a cantare ad una serata che si doveva per forza organizzare “Ma la notte no” di Renzo Arbore. Su 12 persone che dovevano cantare in quella esibizione, solo in due conoscevano il brano: lui e l’animatore.
Nel 1998 ha la sua prima e unica esperienza di DJ amatoriale fondando Radio Antuzzi. Dopo un provino su cassetta, la carriera radiofonica venne troncata sul nascere per via di un eccesso di parolacce.
Nel 2003, scrive il suo primo brano “Canzone sfigata“: brano passato inosservato e quindi accantonato nel cassetto. La cosa è ovvia se andiamo a considerare che la canzone non uscì mai dalla sua camera che nel frattempo aveva cambiato arredamento.
Nel 2006, inizia la sua esperienza live aderendo al progetto chiamato prima CMP e poi Drunk Mirror accettando la proposta arrivatagli: “Tra un mese abbiamo un concerto programmato e non troviamo un cantante. Siamo talmente disperati che siamo arrivati a chiedere a te!“. Il progetto ha avuto modo di realizzare 3 o 4 live nella zona di Bagnaria Arsa in due anni prima di sciogliersi per motivi prettamente logistici. Da segnalare che nella data di Campolonghetto ha perso la sua giacca di jeans dalla caratteristica di avere le maniche che si staccavano tramite delle zip: per una quindicina di anni è rimasto solo con le maniche realizzando solo negli ultimi anni che oramai la giacca non si poteva più recuperare.
Nel 2012 fonda il progetto Fotogenici e nel 2014 aderisce al progetto Custom Life.
Nel 2022, pubblica il suo primo concept album da solista, “La mia Logica“, frutto del lavoro di scrittura degli ultimi anni.
Il vero motivo che lo ha spinto a realizzare un disco è quello di far capire che il suo nome è Dennis e non Denis. Impresa parzialmente riuscita in quanto, dopo aver mandato alle stampe la grafica, si è accorto che il suo nome non compare da nessuna parte se non in forma di firma: la doppia enne però non è evidente. Questo è uno dei motivi per il quale un artista del suo calibro ha deciso di puntare tutto sullo streaming (ma solamente perché lì il nome si legge nitidamente).

Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

1) Innanzitutto, partiamo col parlare delle tue origini artistiche. Come e quando hai cominciato a fare musica e hai iniziato questo percorso?

Dennis Vertucci: Diciamo che ho iniziato ad approcciarmi con la musica per imitazione: durante il periodo delle medie e delle superiori avevo dei compagni di classe che cantavano o suonavano la chitarra e la cosa mi affascinò tantissimo al punto di provarci. Da lì sono nati i primi esperimenti di scrittura dati da una totale inesperienza. Pensa che la prima canzone che ho scritto si intitola “canzone sfigata”: ogni tanto me la canticchio con grande tenerezza. Non dice niente di ché ma la tematica che aveva, forse, è quella che mi ha accompagnato inconsciamente nella scrittura del concept “La mia logica” uscito 20 anni dopo!

2) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?

Dennis Vertucci: Sicuramente Vasco Rossi. Ho avuto la fortuna di ascoltarlo in un periodo dove tra i miei compagni di classe non era troppo influente nei loro gusti e ciò mi ha portato ad apprezzarlo in maniera estremamente approfondita. Pensa che alle superiori avevo un compagno di classe che impazziva per Ligabue, quindi della “squadra avversaria”: nei primi due anni non ti dico quanti battibecchi per far capire all’altro chi era il migliore tra i due. Dalla terza superiore in poi, invece, c’è stata una sorta di armistizio che ha portato a fare in modo che l’altro si appassionasse. È stato molto bello perché ci ha fatto capire che oltre il nostro orto ci possono essere dei frutti diversi ma allo stesso tempo molto buoni.

Poi ci sono stati gli Elio e le storie tese, Giorgio Gaber e soprattutto Alice Cooper (che sembra che non centri nulla con gli altri ma alla fine si è rivelato una sintesi di tutti gli ascolti menzionati prima).

3) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?

Dennis Vertucci: Ho suonato in due band che sotto l’aspetto dell’identità musicale mi hanno dato molto. La prima, i Fotogenici, mi ha fatto capire che con le parole e l’ironia ci si può togliere qualche sassolino dalla scarpa. Certo, i tempi sono cambiati. Penso agli Skiantos dove una volta dando del “pubblico di merda” ai loro spettatori si poteva creare scandalo. Adesso se insulti la gente questa ride! Poi ci sono stati i Custom Life dove facevamo cover di vario tipo e scrivevamo canzoni nostre. Lì mi sono scatenato a livello di presenza scenica nei limiti della mia fisicità. Una volta, fine concerto, un tizio si avvicina, mi fa i complimenti ma alla fine mi consiglia di cambiare atteggiamento in quanto a detta sua sono risultato troppo arrogante! Non me ne sono accorto ma, in un universo di cover band, già che ci si ricorda un atteggiamento di un componente, vuol dire che qualcosa è emerso. Tengo, però, a precisare che generalmente nei live sono tutt’altro che arrogante (provare per credere!). Ovviamente sul palco un po’ il pirla lo devi fare…

4) Parliamo del tuo primo album “La mia logica”. Cosa puoi dirci su questo disco?

Dennis Vertucci: Parto col dire che gran parte delle canzoni presenti in questo album non andavano bene per i progetti delle due band in cui militavo. Mi sono accorto, poi, che messe in un determinato ordine, veniva delineato una sorta di concept: in pratica spiega come, secondo me ed il mio background, come dovrebbero essere le cose di oggigiorno (la musica, la vita, i rapporti, tutto). Sono emerse, infine, due facce della stessa moneta, ovvero quella in cui appaio (il lato A) e quella più oscura dove, per intenderci, le uscite migliori escono sempre in ritardo perlopiù sotto la doccia! (il lato B)

5) Cosa provi quando fai musica?

Dennis Vertucci: Dipende molto dal contesto in cui esce. Rimane un momento di assoluta evasione e quindi cerco di trovare sempre una situazione che mi lasci assoluta libertà creativa ed espressiva. Piccoli fattori di disturbo mi destabilizzano e, per come sono fatto, è difficile che alzi la voce o che esprima cose che non funzionano. Ho sempre dato libertà assoluta anche a chi ha sempre composto insieme a me ma si sa: la mia libertà termina dove inizia quella dell’altro e ciò è molto importante anche in ambito musicale. Di conseguenza, gran parte delle cose che ho scritto, sono nate da solo per poi essere perfezionate con altre persone.

6) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe collaborare?

Dennis Vertucci: Nessuno in particolare. In quest’epoca di featuring che di sincero c’è ben poco se non con obiettivo alla monetizzazione, vorrei approfittare di questo spazio per ringraziare la mia amica Ilva Valusso che ho poco citato nelle varie situazioni in quanto è riuscita a dare un volto ben delineato alle cose che avevo scritto. Abbiamo scritto, cancellato, riscritto, discusso: è stato molto terapeutico per entrambi e ciò ci rende rispettivamente grati. Oltre che essere una gran professionista a livello musicale, è davvero una gran persona. Dopo aver collaborato con lei, non sento l’esigenza di collaborare con altri artisti.

7) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che traguardi vorresti raggiungere?

Dennis Vertucci: Sai che l’obiettivo che mi ero posto durante la realizzazione dell’album era quello di smettere con la musica eseguita? Nel testo dell’ultima canzone del disco lo spiego meglio e dico anche che nessuno mi potrà dire nulla semmai volessi riprendere a scrivere. Va da sé che ci sarà una maturazione e altre situazioni che mi porteranno a prendere questa decisione. D’altronde, non c’è persona più incoerente di un cantautore!

Contatti e Link Utili su Dennis Vertucci

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