Riprende l’appuntamento dedicato alla conoscenza degli artisti emergenti con la rubrica interviste di “Le Interviste di Nick“. Quello che vi presentiamo oggi è un cantautore già conosciuto il mese scorso e che abbiamo avuto il piacere di ascoltare con attenzione e recensione: lui è lo straordinario Arteiu.

Arteiu Azizian è un poliedrico artista bresciano, di origini italo-persiane e di classe 1991. Dopo una decennale carriera come cantautore con numerose produzioni di singoli e album, diverse collaborazioni e sperimentando vari stili, si forma come produttore musicale, collaborando con artisti italiani e stranieri.

“The Women Album” è tra i principali progetti ideati e coordinati e prodotti da lui, con 35 tracce di altrettanti talenti internazionali e con molteplici generi musicali. Nel 2022 crea il brand artistico “EcletticArte – Qual è la tua Creatività?“, community in evoluzione che riunisce musicisti e artisti di diverse formazioni.

Arteiu concentra gran parte delle sue si dedica alla donna nell’arte, per eventi e produzioni musicali, a fronte di quel gap e quella disparità sul fronte dei diritti e delle opportunità ancora così forti rispetto a quelle maschili. Il 25 aprile 2023, in occasione della Festa Nazionale della Liberazione, pubblica il suo nuovo e primo brano-libro “Women’s Empowerment – 3in1”, suddiviso in tre capitoli, ciascuno con propria impronta, e incentrato sull’universo femminile e sui diritti delle donne.

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1) La prima domanda riguarda i tuoi inizi e la tua identità artistica: Quando e come hai iniziato a fare musica e che percorso hai fatto per diventare l’artista che sei oggi?

Arteiu: Ho iniziato a 17-18 anni, una quindicina di anni fa, scrivendo i primi testi di derivazione rap. Il percorso è variato parecchio negli anni, non sono mai stato interessato solo ad un’attività, infatti: tra direzione dei miei video musicali, eventi, produzioni musicali e talent scouting non mi sono mai annoiato! L’identità artistica è eclettica dunque, avendo sempre bisogno di nuovi stimoli sono sempre stato portato a sperimentare, imparando mettendo in discussione quanto conosciuto fino a quel punto.

2) Quali esperienze e quali artisti hanno contribuito a renderti quello che sei e ad ispirare la tua musica e le tematiche dei tuoi brani?

Arteiu: La scena urban americana ed italiana hanno avuto grande impatto su di me, a seguire quella pop punk e le musiche ancestrali. Negli anni ho avuto diverse fasi, ho avuto dei periodi diversi tra loro in cui ero molto appassionato di house commerciale e reggaeton. Gli argomenti delle canzoni spaziano dai più leggeri ai più impegnati, ad oggi il mio focus sono le produzioni e il seguire artisti da dietro le quinte; se dovessi pensare ad un disco mio solista come anche cantautore sarei più orientato a tematiche riflessive.

3) Come ti inquadri nel panorama musicale di oggi e cosa pensi che sia importante per essere un buon artista?

Arteiu: Mi affascina il lato irregolare e non schematico della musica, l’astratto e il concreto, ma pur sempre quest’arte resta misteriosa in molti aspetti. Tanta musica valida viene creata oggi, purtroppo c’è la corsa al brano fruibile facile in nome del consumo vorace d’ascolto. Ci sono molte dinamiche dalle quali mi discosto e che ho visto cambiare, l’artista valido dovrebbe saper dare originalità mista a già sentito. La qualità è data per scontata oggi, noto quanto sia complicata la continuità sia dal punto di vista umano che sia da parte dei riconoscimenti esterno. Avere un buon team è fondamentale, per continuare è impossibile basarsi solo sulle proprie energie. L’artista dovrebbe sapersi posizionare autenticamente verso se stessi e verso il prossimo, a maggior ragione se punta ad una carriera solida nel campo musicale. La propensione a trovare punti di incontro con le regole del music business è fondamentale, se questa passione vuole essere anche un lavoro ed è qui che cambiano le scelte delle persone. Ci sono artisti che facilmente si adattano, ed altri che invece senza troppo stress debbano continuare solo a vedere la musica come passione.

4) Parlando di “Women’s Empowerment – 3in1”, da dov’è nata l’idea di questo progetto e com’è stato il tuo lavoro per vederlo realizzato?

Arteiu: Il lavoro di “Women’s Empowerment – 3in1” mi ha occupato pochi mesi, l’ho vissuta in modo intenso sia per il ritorno con la voce e la scrittura sia per la grossa responsabilità dei messaggi. Il progetto creato è davvero inedito e vorrei che le persone continuassero ad apprezzare il contenuto nel tempo, data l’impostazione anti commerciale mi rendo conto non essere di facile ascolto/lettura ma è solo con l’impegno di rottura degli schemi che possiamo fare qualcosa che possa davvero restare. Ringrazio Cristian Rebelot per la grafica il Piano Zero Studio di Peschiera Borromeo per avermi accompagnato in questo viaggio, e ovviamente ringrazio la sensibilità del mondo donna per avermi dato l’ispirazione a creare.

5) Nel tuo percorso artistico ti piacerebbe incrociarti e collaborare con qualche altro musicista? Se si, chi e perché?

Arteiu: Si guarda direttamente di getto ti dico: Justin Bieber, Pitbull, Drake, Jovanotti, La Sad, MGK, 50 Cent, Fabri Fibra, Avril Lavigne, Blink 182, Sum 41 e tante altre realtà di nicchia. Ho citato vari nominativi che sono ovviamente parte dei miei ascolti negli anni, tuttavia non sempre stima artistica va d’accordo con possibilità effettiva di incrociare le creatività, quindi se da un lato vorrei collaborare con artisti big dall’altro mi piace il tenere il motto “bravi, dannati e irraggiungibile”.

6) Che speranze hai per “Women’s Empowerment – 3in1” e che idee e progetti hai per il prossimo futuro?

Arteiu: Ad oggi sono molto soddisfatto del riscontro ricevuto col branolibro “Women’s Empowerment – 3in1”, si può fare ancora molto ma è anche vero che è fondamentale il riconoscimento col ringraziamenti sentiti. Col mio gruppo “EcletticArte” stiamo lavorando a molti brani e nei prossimi mesi qualcosa. Sento di avere ancora risorse da investire per la causa donna.

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