Le Interviste di Nick – Layz

Layz
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Primo appuntamento della settimana qui su le “Le Interviste di Nick“. Dopo la splendida e talentuosa Valeria Caliandro, oggi torniamo a conoscere un cantautore ed esponente della musica rap e hip hop: abbiamo parlato del suo ultimo singolo qualche tempo fa e il suo nome è Layz.

Lazzaro Zani, in arte Layz, nasce nel 1993 a Cesena. Fin da giovanissimo la passione per la musica italiana ed in particolare per il rap italiano, ha generato in lui un forte interesse per l’importanza delle parole, il posizionamento di esse all’interno di un testo musicale e l’attitudine con cui vengono esposte, tanto da voler prender parte a questo mondo artistico.

Scrivere, per lui, significa riuscire ad esternare ciò che a parole gli risulta difficile, se non impossibile. E’ un sognatore, a volte rimane seduto e solo lui sa cosa pensa ma questa è la sua forza: riuscire talmente bene a guardarsi dentro da poter creare poi un disegno fatto di parole che lo rappresenta in tutto e per tutto.

Il suo anno di lancio è stato il 2020, nel quale fa uscire 3 singoli con i relativi videoclip musicali: “Nel profondo”, “Portami su“ “Caro Prezzo”.

In estate 2021, l’artista, pubblica il suo primo album dal titolo “Lazzaro”, preceduto dal singolo con l’omonimo nome. Un album in cui Layz si denuda di tutti i segreti e gli scheletri nell’armadio che per troppo tempo si è tenuto per se, un percorso nel quale vengono citati vari aneddoti vissuti in prima persona dei momenti di difficoltà che hanno accompagnato la crescita dell’autore tra le quali paure, esperienze crude e sogni tormentati. Un viaggio di 14 tracce prodotte da vari nomi di spessore del panorama underground  – e non solo – della scena italiana: Chryverde, KD-ONE, Omake e Dj Fastcut.

Per il 2022 il cantautore ha in serbo numerose novità a partire dal nuovo singolo “Mille sbagli” in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 14 gennaio. Il brano è entrato in rotazione, dal primo giorno d’uscita, su Rai Radio2indie e su RTL 102.5 Bro & Sis. A Marzo e Maggio 2022 escono i nuovi singoli “Dentro me” “Che finale” che porteranno l’artista alla realizzazione di un ep nei prossimi mesi dello stesso anno.

Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

1) Innanzitutto, partiamo dal principio. Come e quando hai cominciato a fare musica e sei entrato in questo mondo?

Layz: Ho avuto un gruppo per 5 anni, poi durante la pandemia il gruppo si è sciolto e ho dato vita al progetto Layz. Ho sempre avuto questa passione per la musica e per il rap italiano. Mio padre collezionava vinili del cantautorato italiano e anche grazie a loro ho avuto l’orecchio allenato per quando successivamente è arrivato il rap.

2) Come hai scelto il tuo nome d’arte?

Layz: Io mi chiamo Lazzaro, da sempre a scuola mi chiamavano Lazza o Layz. Siccome quando ho iniziato a fare musica c’era già un Lazza che faceva numeri grossi, ho scelto Layz e la scelta non mi è mai dispiaciuta.

3) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?

Layz: Diciamo tutta la prima e seconda generazione di rapper italiani, come Fabbri Fibra, Club Dogo e tutta quella schiera di rapper da metà anni 90 a 2010, sono gli artisti con cui son cresciuto e che mi hanno fatto amare questo genere. Fuori dall’Italia ti posso dire nomi come Tupac, Notorius Big e altri grandi artisti influenti.

4) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?

Layz: Penso sia fondamentale, perché oggi c’è talmente tanta affluenza di artisti e musica, quasi più della domanda, che non avere una forte identità fa si che si perda in questo mare gigante. Il rap in particolare per com’è visto richiede questo. Io quando scrivo cerco di dare importanza al 100% alle parole, per come sono cresciuto da ascoltatore. Per me le parole sono la chiave del mio rap e non per forza deve essere una roba sempre conscious o parlare di qualcosa di pesante, ma la parola deve esser importante. Cerco musicalmente di rispettare al 100% la cultura hip hop e in particolare nei miei brani cerco di richiamare sempre le origini di questa musica, quindi mi piace mischiare le due cose, senza allontanarmi e perdere questa origine.

5) Parliamo del tuo nuovo singolo “Che Finale”. Cosa puoi dirci su questo brano?

Layz: Che finale strizza l’occhio molto al pop e alla sua cultura. Avevo questa base dove c’era questa batteria in loop per quasi tutta la canzone, accompagnata da una melodia che mi piaceva davvero tanto. Per 2 giorni buoni ho ascoltato questa base senza buttare giù niente, poi ho trovato l’ispirazione.

Inizialmente non avevo una vera ispirazione, avevo la lampadina per la fine, poi ho deciso di lasciare tutto a libera interpretazione dell’ascoltatore. Per me c’è l’idea della paura di come possa finire una cosa e di come iniziarne un’altra. La musica mi ha insegnato che una cosa non finisce mai come ti aspetti, ma con la passione e l’impegno vai avanti e non può davvero andarti male. E’ un po’ un incitare l’ascoltatore a pensare ad un finale, senza però farsi condizionare. Nel testo parlo dell’arrivare ad odiare talmente tanto qualcosa ma continuare a farlo che senti che sia comunque la cosa giusta. E’ tutta una serie di pensieri che ho deciso di inserire ne brano.

Che Finale - Layz

6) Cosa provi quando fai musica?

Layz: Significa tanto e ha tanti significati. Per me è fuggire dalla routine quotidiana di 8 ore lavorative per finanziare il progetto, fuggire dalle abitudini e consuetudini della giornata ed entrare nel mondo che mi son creato. In questo mondo dove la libertà viene sempre meno è un modo di dire sono libero, per portare me stesso ad essere libero e aiutare gli altri a diventarlo. Cerco sempre di vedere più piani in prospettiva della vita, di non darmi dei limiti, quindi la musica per me è non avere limiti, specie in questo genere che ti permette di parlare di quello che vuoi. I limiti del rap sono a livello di metrica e composizione, ma a livello di tematiche puoi dire quello che vuoi e non avere limiti è la cosa che più amo di questo genere e della musica che faccio.

7) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe collaborare?

Layz: Togliendo i rapper che sarebbero tutti quelli detti prima, ma nel particolare nel rap comunque Fabri Fibra, che è stato uno di quelli che mi ha segnato e condizionato di più, che di più m ha fatto amare questo genere, un mito sicuro per me è Renato Zero.

8) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?

Layz: “Che Finale” e il precedente singolo faranno parte di un Ep di 6 tracce dove ogni brano è riferito ad un film. E’ un progetto di cui avevo bisogno, dato che venivo da un album di 14 tracce, molto complesso e mi serviva per iniziare a lavorare al nuovo album, senza rimanere in silenzio per molto tempo. A lungo termine, l’obiettivo più grande è riuscire a vivere di musica. Non sono uno che è attaccato allo sfarzo, ma mi piacerebbe iniziare a fare della musica unicamente il mio lavoro per poterci dedicare interamente il mio tempo, perché è ciò che amo di più.

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