Dissonanzen: quando il cinema incontra la musica

Dissonanzen: Cinema Suona

L’arrivo di una nuova estate e la riconquistata libertà, in questo periodo di lotta al Covid-19, simboleggiano anche il ritorno di concerti e spettacoli. Napoli, città d’arte, non è di certo da meno a nessuno e uno dei posti che oramai propone abitualmente appuntamenti con musica dal vivo di grande qualità è senza dubbio il Teatro dei Piccoli di Fuorigrotta che, in collaborazione le associazioni Le Nuvole/Casa del Contemporaneo, I Teatrini e Progetto Sonora, e d’intesa con il Comune di Napoli e la direzione della Mostra d’Oltremare, si inserisce quest’anno nell’ampia programmazione de “La Campania è Teatro, Danza e Musica”, progetto promosso da ARTEC/ Sistema MED in collaborazione con Scabec e Fondazione Campania dei Festival. Tuttavia, non sono solo i più giovani a beneficiare dei quasi 120 giorni di programmazione che si tengono da Maggio a Ottobre presso la struttura. Ne è un validissimo esempio il concerto tenutosi ieri, 7 Luglio, dove l’Ensemble Dissonanzen si è esibito in un sofisticato spettacolo dal titolo “Cinema Suona“.

L’Ensemble Dissonanzen: 25 e più anni di vera musica

Dissonanzen nasce a Napoli nel 1993, presentando, con continuità, capolavori musicali del Novecento storico, sperimentazioni degli anni ’60 e ’70, novità assolute di musica, danza e teatro musicale. Dissonanzen cerca di guidare il suo pubblico attraverso un percorso accidentato e stimolante, intrecciando le sue sorti a quelle degli ambienti più vivaci dell’arte e del teatro napoletano, delle Università partenopee, degli Istituti di Cultura esteri, delle principali istituzioni musicali. Dal 1993 Dissonanzen ha realizzato a Napoli quattordici rassegne concertistiche.

Dissonanzen - Logo

Nel corso degli anni, all’interno dell’attività dell’Associazione, si è sviluppato sempre di più il lavoro dell’ENSEMBLE DISSONANZEN, un organico cameristico nato all’interno dell’attività di produzione musicale dell’Associazione. Dal 2002 l’Ensemble ha suonato per Fondazione Premio Napoli (Teatro Mercadante), Centro di Musica Antica ’Pietà de’Turchini’ (Maggio dei Monumenti-Teatrino di Corte di Palazzo Reale), Amici della Musica di Trapani e di Modena, Musica Insieme di Bologna, Natura Déi Teatri e Festival Traiettorie di Parma, Civita Festival, Festival Musica e Filosofia di Maratea, Festival Time Zones di Bari, Festival Internazionale di Ravello, Ravenna Festival, Giovine Orchestra Genovese, Signal Festival, Festival di Salisburgo, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Festival Est-Ovest di Torino. Festival Urticanti) collaborando con musicisti quali Michel Godard, Cristina Zavalloni, Enrico Baiano, Markus Stockhausen, Agostino di Scipio, Jim Pugliese, Stefano Scodanibbio, Alvin Curran, Marco Angius, Giorgio Battistelli, Marc Ribot, Adam Rudolph, David Ryan, Gianni Trovalusci.

Nel 2008 è uscita, sempre per la Mode Records, una monografia sulla musica da camera di Hans Werner Henze, preceduta nel 2006 da un cd su Dallapiccola e Petrassi e, nel 2005, da un cd realizzato con Markus Stockhausen e Tara Bouman. L’ultimo progetto discografico dell’Ensemble Dissonanzen è “Pietrasanta Project” realizzato in collaborazione con l’Is Jazz Ensemble e l’ISMEZ. In occasione del ventesimo anniversario di Dissonanzen nel 2013 è uscito per Die Schachtel un box di 5 cd che presenta una panoramica esauriente sull’attività del gruppo nel campo dell’improvvisazione. A Dicembre 2018, l’etichetta Black Sheep Power Desco Music ha pubblicato la registrazione live del concerto tenuto nel 2014 da Dissonanzen in collaborazione con il grande sassofonista britannico Evan Parker. Nell’Ottobre 2018, Dissonanzen ha preso parte all’allestimento di “Parole e Musica” capolavoro radiofonico di Samuel Beckett e Morton Feldman, prodotto da Teatri Uniti con la regia di Andrea Renzi, la cui registrazione è stata trasmessa su Rai RadioTre. Nel Novembre 2019, in collaborazione con la SIAE – progetto “Siae Classici di oggi” – l’ultimo segmento del ciclo di concerti “La forza del dialogo“, inaugurato a inizio anno con un live di Evan Parker e dell’Ensemble.

Cinema Suona: Le Avventure del Principe Achmed

Ad aver preso vita la scorsa sera per “Cinema Suona” è stato il film d’animazione avanguardista tedesco “Le Avventure del Principe Achmed“. Lungometraggio del 1926 della regista/animatrice Lotte Reiniger, massima esperta delle “silhouettes” e delle “ombre cinesi”, si tratta di una fantasiosa rivisitazione delle celebri storie di “Le mille e una notte“. La pellicola ruota intorno alle peripezie del principe Achmed che, ingannato da un potente Stregone Africano innamoratosi di sua sorella, la principessa Dinarsade, viene spedito in terre lontane dove si innamora della bellissima Pari Banu, ma anche qui la sua vita viene rovinata nuovamente dallo stregone e costringerà il principe ad allearsi con la Maga del Fuoco e con Aladino e la sua lampada magica nel tentativo di sconfiggerlo e riconquistare la pace.

L’eleganza stilistica dell’animazione del tempo, unita all’idea di proporre in termini più colti, poetici e moderni gli elementi della favolistica classica straniera, fuoriuscendo dai canoni commerciali dell’epoca, hanno valso alla Reiniger fama e successo presso la critica contemporanea e al film un piccolo posto speciale nella storia della cinematografia. Ma se dobbiamo alla regista la creazione di un fine lavoro che è sopravvissuto nel tempo, la serata non sarebbe stata completa senza la straordinaria performance dell’Ensemble Dissonanzen. Il quartetto, composto da Marco Sannini (Tromba), Carlo Lomanto (Voce ed Elettronica), Ciro Longobardi (Tastiera ed Elettronica) e Tommaso Rossi (Flauti), ha proposto al pubblico una variegata e sofisticata esibizione.

Le Avventure del Principe Achmed

Le musiche, di Marco Sannini, spaziano di genere, riproducendo le atmosfere arabe che caratterizzano l’etnicità della fiaba e alternandole a composizioni più moderne, un po’ sperimentali, un po’ jazzistiche, ma che non stonano minimamente con la narrazione su schermo. La sua tromba gioca con le note, passaggi a volte lenti, che ricordano il Pungi indiano, cedono il posto a fraseggi più rapidi e complessi, tipici degli assoli. Tommaso Rossi gli sta dietro coi suoi flauti, alternando traverso e dolce a seconda del momento più adatto; ogni attimo della storia desidera il suo suono, da quello più limpido e fresco generato dal metallo al più leggero e soave del legno, che ricorda il vento che soffia tra i bambù. Difficile è stato anche il compito del tastierista Ciro Longobardi, che col suo strumento si dimostra più di un semplice accompagnatore, ma una vera e propria piccola orchestra a se, che incalza il ritmo, genera tensione, trasforma in pura musica tutte le espressioni della pellicola senza minimamente scomporsi. Dulcis in fundo, non può mancare l’apporto di Carlo Lomanto, cantante, ma anche narratore della storia, colui che dà vita ai personaggi, così esotici, così eccentrici, diversificati e ci regala con la sua tecnica un piccolo viaggio in paesi lontani, dove sembra di essere in presenza dei cantori del luogo, ma poi ci rendiamo conto che siamo difronte ad un solo vero interprete.

E’ straordinario pensare che un’opera cinematografica di ormai così vecchio stampo possa sposarsi così magnificamente con delle composizioni così moderne e che suoni cosi variegati, talvolta tipici ed etnici, altre volte più familiari, possano essere figli di strumenti che nulla hanno a che fare con le terre di origine di un tale racconto.

Nonostante sia stato un evento speciale, Cinema Suona” non finisce qui. Il 19 Luglio infatti, L’Ensemble Dissonanzen, con una formazione ancora più ampia, terrà il nuovo spettacolo “OPUS“, accompagnando la rappresentazione di 4 cortometraggi di Walter Ruttman.

Contatti e Link Utili sull’Ensemble Dissonanzen


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